Diciamo che esistono una vita mainstrem e una vita non mainstream. Capire quale si bazzica è molto facile: nella prima i ripetitori del karma non arrivano, lì si va solo di algoritmo, nella seconda sì. In questa libreria, ad esempio, le onde algoritmiche non arrivano: qui prende solo il karma.
Chi sono dunque i frequentatori di una libreria come questa? Chi sono questi refuseés del mainstream, questi allergici ai trending topics, questi intolleranti alle librerie intagrammabili e/o incatenate? Sono animule vagule blandule, per citare la nuda dolcezza dell’imperatore filosofo al momento del suo congedo dalla grande compagna di una vita: la vita interiore. Chi legge è un giardiniere interiore: in fondo… se son refusi, fioriranno.
La cultura di massa è un brodo mainstream nel quale tutto il mondo beccheggia come un triste galleggiante ancorato al fondale del capitalismo. I frequentatori di questa libreria sono persone controculturali, a statuto speciale, offline, creature mai colonizzate dal gusto dominante, né dalle tendenze del momento, e difatti hanno l’immaginario puro come licheni e credono in un solo Stendhal. Figli dei fiori (del male), vengono qua dentro a perdersi, a vagare tra gli scaffali, a rilasciare dichiarazioni disarmanti: l’altra settimana uno di loro mi ha parlato di “libri potabili”, ieri un altro mi ha detto con visibile rammarico di aver scoperto troppo tardi Gianni Celati, poco fa una signora mi ha chiesto libri della Ernaux senza sapere che avesse appena vinto il Nobel. Cose così, insomma.
Il lettore è persona a statuto speciale, e lo è patrimonialmente, l’opposto di geneticamente, nel senso che non si è ritrovato tale alla nascita, bensì per acculturamento: il lettore è un arricchito culturale, e che bello sarebbe se anche i ricchi culturali venissero additati per strada come facciamo con chi scende da una Lamborghini! A renderlo speciale è quella sua attitudine autistica ad interrompere la vita per farsene raccontare altre: chi legge stacca dall’io, rallenta la frenesia, esce dalla catena di montaggio. Chi legge è un atleta metafisico, un maratoneta dell’esistenza. Si sa che la frequenza cardiaca di chi pratica sport può scendere anche sotto i 40 battiti al minuto, e il lettore fa lo stesso leggendo: aprendo un libro porta più ossigeno vitale al cervello di chi si spara sette apericena consecutivi. La vita mainstream ha un altro concetto di vitale perché persegue un unico obiettivo: l’intensità, il cardiopalma, l’eccitazione, il lettore invece si tiene al riparo da tutto questo perché sa che tutto questo trasforma gli uomini in macchine. Dal momento che il sistema occidentale ci succhia perennemente energia offrendoci come unica contropartita il pieno di zuccheri ogni 10 minuti, il lettore, consapevole che l’animale intelligente è quello che punta alla sostenibilità interiore, apre un libro per il suo pezzetto di letargo.
Chi viene qui dentro sa che una libreria indipendente è l’habitat ideale per uno come lui: una libreria come questa è una riserva protetta e l’animale lettore vi si abbandona sapendo che troverà un bel tronco cavo in cui infilarsi. E l’altro giorno, per quella legge dell’Instant Karma cantata da John Lennon, poco dopo aver estratto dai colli la nuova edizione di Non leggete i libri, fateveli raccontare di Bianciardi, è successa una cosa bellissima: mentre consigliavo un libro a una cliente, un altro cliente, che stava ascoltando la nostra conversazione, si è avvicinato e le ha porto il libro che secondo lui doveva leggere, dando vita a una recensione-presentazione-invito talmente calda e impeccabile di Una vita come tante che lei non ha saputo dire di no. La cliente a sua volta non si è risparmiata ed è andata a prendergli Il tamburo di latta, e via di recensione calda e impeccabile. Si sono messi d’accordo per rivedersi qua, tra qualche tempo, a dirsi come è andata.
Nelle librerie instagrammabili o incatenate trovate delle recensioni su biglietti stampati che vorrebbero significare un passaggio di emozioni, ma spesso l’effetto è artefatto, si sente la regia dietro, come un reality mal scritto. Del resto, da quelle parti aleggia sempre l’algoritmo, una gioia per gli aspiranti androidi, una iattura per i renitenti.
In una libreria indipendente invece le cose succedono perché instant karma’s gonna get you, join the human race.
